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Dead Man's Hand

Un cortometraggio visionario.
"Tu non hai colpe... Quella notte tutto è andato storto"

Dead Man's Hand, un cortometraggio incentrato sulla psicologia del personaggio e sull'esplorazione del subconscio.

La partita di Poker che ne ospita gli eventi è il trampolino di lancio verso una nuova dimensione, fatta di inganni, deja vù, sofferenza e pentimento. L'immedesimazione nell'incubo è traumatica, il finale è rivelatore. Lasciatevi trasportare dagli eventi nel limbo della partita. Giocate le vostre carte! 

- Trama -

L'unica informazione che abbiamo sul protagonista è il suo nome, Leonardo. 

La storia inizia in media res, durante una partita di poker tra amici. 

Sta per essere giocata una mano fondamentale, che cambierà gli equilibri della partita stessa, ma non appena si arriva al momento di svelare le carte, il tempo sembra congelarsi in un attimo assoluto, per poi ricominciare senza tregua dall'inizio della mano. Il protagonista sembra non rendersi conto da principio di ciò che gli sta accadendo, ma non ci vorrà molto prima che cominci a dubitare della situazione paradossale di cui è vittima. 

La sua reazione sarà violenta, il suo destino inaspettato.

- Realizzazione -

Dead Man's Hand ha coinvolto la troupe in tre giorni di riprese, ed un mese circa di post-produzione e montaggio. Il regista fa largo uso di telecamera mobile, primissimi piani volti a dare il senso di prossimità con i personaggi, e telecamere fisse per suscitare al contrario estraneazione dalla scena e dagli eventi. Molti colpi di scena si susseguono, con cambi di inquadratura violenti e gratuiti. Nota particolare meritano la scena notturna in auto, che ha previsto ottima sincronizzazione tra le parti e buona dinamica di montaggio, e la scena del non parlato al limite della claustrofobia nel secondo atto, in cui la resa degli attori dà il meglio di sé. Un ottimo prodotto, nonché prima produzione ufficiale della FOLEY STUDIOS.

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