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(UN)ORDINARY DAY

La vita di un regista qualunque.

La profondità del quotidiano, la routine è poesia se ripresa con naturalezza. E' il punto di forza di "(Un)Ordinary Day", un cortometraggio che più autentico non ce n'è. La banalità della vita del protagonista, autobiografica del regista, non è altro che un espediente comunicativo per esprimere attraverso la sua telecamera l'unicità che è in ognuno di noi.

"Può la giornata "tipo" di un giovane universitario divertire, coinvolgere, emozionare, diventare lo specchio di ognuno di noi?"

- Trama -

La telecamera del regista ci accompagna in un viaggio di 24 ore, attraverso luoghi che fanno della loro semplicità una storia da raccontare. E' di storie che si tratta, tante e tutte diverse, che intrecciano quelle del regista, e creano ogni volta qualcosa di divertente, emozionante, unico.

- Realizzazione -

"(Un)Ordinary Day" nasce come un semplice test video per la nuova telecamera, ma in breve il regista si accorge che può diventare qualcosa di più. Così coinvolge

chiunque in un imbarazzante esperimento, ma al contempo stimolante e coinvolgente. Attraverso le esperienze di tutti i giorni, la bellezza della quotidianità emerge, accompagnata da un'invidiabile colonna sonora, sempre vicina a ciò che rappresenta, e la sensazione di fondo che lascia in ognuno di noi è intensa. E' la voglia di vivere che, raccontata dalle vitree lenti della Samsung, smuove, ed incita a dare peso anche alle cose più banali, poichè rappresentano le più importanti.

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